Biographie de Paolo Cognetti
Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n'è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamora-ti facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche : ora non succede piú cosí di frequente, ma aspettano una barn-bina e nell'aria si sente il profumo di un nuovo inizio. Lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen.
L'altro albero è un abete : Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al ge-lo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare piú guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tomato. Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere : here senza sosta per giorni, crollare addormen-tati e riprendere il mattino dopo, un bian-co, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l'animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane im-pazzito o chissà cosa.
Oltre all'alcol perè c'è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n'è andato, Alfredo è tomato in valle per liberarsi dei legami rimasti : lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno all'al-tro potrebbe valere una fortuna. Col passo rapido e la lingua tersa dei grandi autori, Paolo Cognetti ha scritto il suo Nebraska. Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Tra i suai libri : Sofia si veste sempre di nero (minimum fax 2012), II ragaxxo selvatico (Terre di mezzo 2013), Senza mai arrivare in cima (Einaudi 2018) e La felicità del lapo (Einaudi 2021).
Nel zozz ha curato L'Antonia, una raccolta di lettere e Poesie di Antonia Pozzi (Ponte alle Grazie). Sempre nel 2021 è uscito il film-docu-mentario Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord. Le Otto montagne (Einaudi 2056) è stato tra-dotto in oltre quaranta Paesi e ha vinto il Premio Strega, il Prix Médicis étranger e il Grand Prize del Banff ; il suo adattamento cinema-tografico, diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, ha vinto il Premio della giuria del 75° Festival di Cannes e quat-tro David di Donatello, tra cui quello per il Miglior film.