Esce LANCIOTTO dalle sue stanze per andare all'incontro di GUIDO, il quale giunge. Si abbracciano affettuosamente. GUIDO. Vedermi dunque ella chiedea ? Ravenna Tosto lasciai ; men della figlia caro Sariami il trono della terra. LANCIOTTO. Oh Guido ! Come diverso tu rivedi questo Palagio mio dal dì che sposo io fui ! Di Rimini le vie più non son liete Di canti e danze ; più non odi alcuno Che di me dica : Non v'ha rege al mondo Felice al pari di Lanciotto. Invidia Avean di me tutti d'Italia i prenci : Or degno son di lor pietà. Francesca