Un giorno, un'ora, un minuto prima della partenza, tutto il febbrile entusiasmo di chi parte si dilegua. L'egoistico ardore con cui si son fatti i preparativi del viaggio, la gaia fretta che par quasi quella del prigioniero cui sorrida, ineffabile, la libertà imminente, quel vivo sogno interiore che rende un po' folli gli occhi di colui che deve andar via, tutto svanisce, lasciando al suo posto un dubbio freddo e sterile, una sottile e opprimente angoscia. Dice l'anima incerta : "faccio io bene, ad andarmene ? Saranno, poi, veramente belli, fantastici, poetici i paesi dove andrò? Troverò io l'emozione che deve far rivivere il mio stanco e arido cuore ? Non furono forse le illusioni dei viagg...