Quando l'11 novembre 1918, in una rigida serata, l'ultima coppia imperiale dell'Austria giunse nel castello barocco di Eckartsau il potere, i fasti e... > Lire la suite
Quando l'11 novembre 1918, in una rigida serata, l'ultima coppia imperiale dell'Austria giunse nel castello barocco di Eckartsau il potere, i fasti e le gioie venatorie degli Asburgo erano ormai svaniti. Zita, ultima imperatrice d'Austria e rappresentante di un'epoca ormai passata, anche in esilio, è rimasta ottimista e ha creduto che l'Impero e il trono non fossero perduti. Confidava nel tempo che, a suo parere, sarebbe stato il miglior medico. L'ultima imperatrice d'Europa è stata una donna intelligente, sposata in un matrimonio d'amore fondato sulla parità, che le permise di occuparsi anche di politica. Così fu, dopo Maria Teresa d'Austria, la donna della dinastia asburgica più coinvolta nella politica e proprio per questo molto ammirata da chi l'ha considerata la principessa della pace, ma anche guardata con sospetto e diffidenza, essendo ritenuta da alcuni la responsabile del crollo della monarchia. L'autrice, debitrice nei confronti di molti studiosi, archivisti e testimoni, intende (anche grazie alle conversazioni tenute con la stessa protagonista di questo libro) delineare un ritratto il più possibile obiettivo di una donna dal grande fascino, che deve essere riabilitata rispetto alla leggenda che la vuole una burattinaia capace di imporre a Carlo D'Austria-Este la volontà della famiglia Borbone-Parma o alla storiella dell'"italiana traditrice".