MEDIAZIONE COMUNITARIADalla coesistenza alla convivenzaUna collana di Editrice ZONA dedicata alla mediazione comunitaria, diretta da Danilo De Luise e... > Lire la suite
MEDIAZIONE COMUNITARIADalla coesistenza alla convivenzaUna collana di Editrice ZONA dedicata alla mediazione comunitaria, diretta da Danilo De Luise e Mara Morelli, per la produzione di libri ed ebook in italiano e altre lingue per il mercato italiano e internazionaleLa collana Mediazione Comunitaria di Editrice ZONA nasce per offrire uno spazio alla diffusione di studi, prassi, ricerche ed esperienze che guardano ai conflitti interni alle comunità come ad accadimenti insiti nelle convivenze umane, che lasciano ai protagonisti la possibilità di viverli e governarli trasformandoli in risorse e occasioni di cambiamenti positivi, o di lasciarsi travolgere dalle loro potenzialità distruttive. La Mediazione Comunitaria è un processo che si compone di varie azioni (culturali, sociali, formative, ecc.) che ha come obiettivo lavorare sul territorio e con il territorio per passare dalla coesistenza alla convivenza, aggiungendo un principio di interazione positiva. Le varie attività svolte puntano a creare le condizioni affinché le comunità esplorino nuovi modi per prevenire, gestire e trasformare i loro conflitti. Non si tratta, quindi, di un mero ricorso (pur presente e necessario) alle tecniche di mediazione, quanto della promozione di una dimensione culturale che renda la comunità più capace di prevenire situazioni di conflitto e di viverle, quando si verificano, in modo consapevole e - appunto - costruttivo. Ci pare particolarmente attuale e necessario dedicare una collana all'esplorazione di questo nuovo campo delle scienze sociali con pubblicazioni puntuali o incursioni nelle terre di confine, giacché l'inter e multidisciplinarietà sono fondamenti necessari allo studio e alla pratica della mediazione. Nell'epoca delle riviste di fascia A, del must della "pubblicazione di rango" rigorosamente in inglese, i direttori di questa collana si propongono di dare invece spazio e accesso ai contenuti, non tanto agli autori in quanto tali, alle possibilità di confronto e non alle conferme, alle lingue e ai linguaggi differenti delle esperienze e non ai circoli esclusivi. I lettori non troveranno qui "frutti dell'ossessione" per il rigore scientifico, ma contributi a tutto campo perché ci è necessario - "tanto per il progresso interno della scienza quanto per lo sviluppo della nostra cultura nel suo complesso" - quel che Paul Feyerabend chiamava "anarchismo".