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Perché un nuovo libro su don Lorenzo Milani? L'autore, un sacerdote fiorentino, che lo ha conosciuto di persona per avere frequentato Barbiana fin da seminarista e poi da giovane prete, traccia in questo volume un ritratto, per così dire, di prima mano, di don Milani. Attingendo ai suoi ricordi personali e alle conversazioni avute con il Priore di Barbiana, don Landi ci presenta quella che secondo lui è la chiave interpretativa della sua storia: un uomo che dopo venti anni vissuti « nelle tenebre dell'errore » a pensare solo a sé stesso, diventa prete e trova il senso della propria vita nel donarsi a Dio donandosi ai poveri. Nonostante il burrascoso rapporto con i vertici della Chiesa fiorentina, di cui il volume rivela alcuni particolari inediti, don Milani ha cercato sempre una « comunione ecclesiale, rude, ma vera » con il suo vescovo e con i suoi confratelli. Dalle pagine del libro emerge come don Lorenzo abbia cercato sempre di essere "intonato" a quel che gli accadeva attorno. E se a volte ha usato delle "note stonate", era per provocare e attirare l'attenzione non su sé stesso, ma sulle persone a lui affidate, sui poveri, soprattutto i poveri di parola. In questo cammino che lo ha portato a essere maestro, don Milani, come ben dimostra l'autore, ha detto parole illuminanti e ispirate per il rinnovamento della Chiesa, della scuola, del mondo del lavoro, della società civile, e per l'educazione della coscienza ai valori della pace e della giustizia.