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Una riscrittura distopica della tragedia di Edipo che fa cortocircuitare passato e presente, mito e storia, guerre ancestrali e droni cognitivi, immagini apocalittiche e visioni del futuro. Con una vertiginosa alternanza di scene, Caserza prospetta al lettore un mondo dove nulla può essere dato per certo, se non la volontà onnipotente di Cadmo, il democrate della nuova Tebe. La tragedia dell'incesto e del parricidio si trasforma così in una tragedia dell'identità, con significative allusioni al nostro tempo. Alla fine del XXI secolo, New York è lo scenario di una contesa politica e visionaria: gli ologarchi, la lucente casta di Tebe, plasmata dal lusso e dal privilegio dell'immortalità conquistata in laboratorio, si scontra con gli Arancioni, la setta degli allampanati seguaci del profeta, colui che promette vita eterna ai residenti di Manhattan e fomenta la rivolta contro il governo della morte. In un contesto urbano animato da locali notturni, microdroni e cittadini che bevono la subdola OloCola, in dialogo con una società che si distingue per mondanità, mistero e scarsa diplomazia, il maggiore Efisto si scontrerà con una rete di menzogne per ritrovare Elettra, la sua donna impossibile. E quando sulla scena irromperà Edipo, verrà proiettato in un'altra dimensione dell'esistenza, la realtà illusoria e senza apparente via di fuga degli psicoidi, creature richiamate in vita dal regno dei morti. In Tebe 2099, Guido Caserza rinnova i meccanismi del tragico greco con una narrazione futuristica di straordinaria potenza, metafora di una società in cui manipolazione genetica e manipolazione sociale sono gli strumenti di un regime capace di deformare la sfera dei sentimenti e la stessa realtà.