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Il collasso climatico è ogni giorno più manifesto: la sua urgenza, la sua criticità invadono le pagine di libri e quotidiani, ma è soprattutto la vita della popolazione mondiale a subirne i più feroci effetti. Manca solo un soggetto all'appello: è - incredibilmente - la politica. Inerte, interessata e disinteressata insieme, ha il dovere di muoversi, di affrontare i cambiamenti climatici con un progetto altrettanto potente, adottando le soluzioni e le tecnologie che già ci sono, ripensando il modello economico e sociale a cui siamo tutti soggetti. Per l'Italia, in particolare, il ritardo sul clima coincide con il ritardo del nostro Sistema Paese. Ne è uno specchio. Delle sue incertezze, certo, ma anche delle sue ricchezze nascoste, delle sue intelligenze, delle possibilità che si incontrano ovunque, dietro a ogni angolo, anche se per inerzia o interesse o entrambe le cose non vogliamo vederle.« Gli struzzi, quando si sentono in pericolo o percepiscono un predatore nelle vicinanze, si appiattiscono sul terreno, nascondendo collo e testa. A quel punto, assomigliano a un cespuglio, o vorrebbero sembrarlo tantissimo, per evitare di diventare preda e passare brutti guai. Di qui la leggenda, che la testa finisca sottoterra. Lo struzzo, però, ha una caratteristica. Scoperto, sorpreso, corre. E corre veloce, come poche altre creature sul pianeta. »
Dottore di ricerca in filosofia, gia` deputato e segretario di Possibile. Ha pubblicato tra l'altro Qualcuno ci giudichera` (Einaudi, 2014) e Voi sapete (La nave di Teseo, 2018).