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Amato da un realista come Raymond Carver (che in una recensione dichiara: « Donald Barthelme era il nostro eroe, ragazzi! ») e ispiratore delle nuove leve della letteratura postmoderna (scrittori come Aimee Bender, Donald Antrim e David Foster Wallace lo riconoscono fra i loro maestri), Donald Barthelme è stato uno dei grandi innovatori della narrativa americana del dopoguerra. Nel 1964 irrompeva per la prima volta sulla scena letteraria con questa raccolta di racconti: fulminanti collage narrativi che miscelano in maniera geniale immaginario pop e cultura alta, ambientazioni borghesi e invenzioni fantastiche. Quasi un nuovo genere di dadaismo, che dietro il caos apparente e la virtuosistica giustapposizione di immagini disegna in realtà un quadro precisissimo - e crudele - della condizione della civiltà contemporanea.