Una grande multinazionale. Un protagonista calmo e solitario. Un uomo che si è abituato alla propria esistenza. Agli aeroporti, alle stanze d'albergo... > Lire la suite
Una grande multinazionale. Un protagonista calmo e solitario. Un uomo che si è abituato alla propria esistenza. Agli aeroporti, alle stanze d'albergo pulite e silenziose, alle periferie industriali tutte uguali dove hanno sede le succursali dell'azienda. Raccogliere dati, analizzarli, stilare relazioni di dubbia utilità per i suoi superiori. Niente sembra scalfire la ripetitiva immutabilità dei giorni, fino all'arrivo in una lontana filiale immersa nella neve. In quel paesaggio scheletrico, tra capannoni svuotati e uffici deserti, i pochi dipendenti sopravvissuti alla ristrutturazione si aggirano come fantasmi. Un impiegato si uccide, senza lasciare spiegazioni. Una donna scompare subito dopo. Uno sconosciuto invia e-mail farneticanti e promette vendetta. Lasciare quel luogo in fretta per raggiungere la sede centrale non è facile come sembra. Ci sono eventi impossibili da ridurre in cifre o che non si possono trascrivere in una relazione. L'unica soluzione possibile è scuotersi dal torpore. Per riuscirci il protagonista dovrà trovare il coraggio di guardarsi dentro e attraversare la regione oscura dove, da troppo tempo, è intrappolata la sua vita. Andrés Beltrami (1981) è originario di Mantova, vive a Parigi dove lavora. Ha esordito nel 2011 con La cura (Fandango Libri) riscuotendo consensi di lettorie critica.