Michail Zoscenko (1894-1958) partecipa alla Prima guerra mondiale e nel 1919 entra nell'Armata Rossa, ma per i postumi del gas è presto congedato. Incomincia a scrivere parodie, critiche e racconti sentimentali che lo rendono molto popolare. Nel 1928 protesta per le misure contro gli scrittori umoristici. Nel 1934 entra nella direzione dell'Unione Scrittori, mentre attorno a lui continuano gli arresti politici.
Dal 1943 comincia la sua caduta in disgrazia; le sue opere sono considerate politicamente dannose e lui calunniatore del popolo sovietico. Verrà escluso dall'Unione Scrittori. Dal 1956, con Chruscëv, gli è permessa qualche pubblicazione e ottiene una pensione, di cui gode per poco. Muore il 22 luglio 1958.