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Il racconto di una generazione nata dalle macerie della Seconda guerra mondiale, che ha conosciuto le droghe e utilizzato musica e scrittura come atto politico e di libertà. Il romanzo di Michael Pergolani è un blues grondante disperazione, narcisismo, umorismo, voglia di vivere misto a tragedia, romanticismo deformato dalle droghe, amicizia, musica, vita e morte. È il romanzo di un testimone eccezionale. Eccezionale perché il testimone non parla ma scrive con precisione e poesia. La bellezza del suo romanzo sta nel dettaglio della scrittura e negli ingredienti visionari, ritmici, incalzanti, senza pudori. Il suo libro è un portafoglio di memorie vitali (dal nazismo ai giorni nostri col carburante dell'arte d'avanguardia, del sesso, del rock, delle droghe, della televisione, del giornalismo e della sua vita privata): quarant'anni di vita riversi su un romanzo polifonico a più piani temporali e drammaturgici.