"Bombardata. Colpita. Sventrata. Ancora una volta pugnalata al cuore. Sembra che stia per narrare di nuovo l'inizio della mia storia. Ho la sensazione... > Lire la suite
"Bombardata. Colpita. Sventrata. Ancora una volta pugnalata al cuore. Sembra che stia per narrare di nuovo l'inizio della mia storia. Ho la sensazione di camminare in circolo, sempre verso quella stessa maledetta direzione, in sella ad un cavallo che non è mio. Cerco a tutti i costi di afferrare le redini ma non ci riesco, mi sfuggono continuamente". Jane è una storica d'arte e vive a Roma. Il suo lavoro consiste nell'estenuante ed appassionante ricerca e catalogazione di dipinti, appartenenti ad una collezione privata, che non possiedono ancora un nome ed una connotazione. Vive la realtà narcisistica e liquida dei nostri tempi, senza confini, senza reali incontri, dove ci si perde e disperde negli sguardi della gente, senza mai riuscire a contattarla veramente, provando intimamente una sensazione di sconfinato vuoto interiore. Parallelamente a questa ricerca, emergerà il bisogno di un'altra, che porterà Jane alla scoperta di sé stessa. Dalla confusione iniziale, che suscita sensazioni di smarrimento e scissione, si evolve progressivamente verso una condizione, o stato mentale d'integrazione, dove tutto rientra in una cornice d'appartenenza dotata di senso. Così, lentamente, prenderà via in Jane la ricerca di sé e così come i suoi quadri un'identità troveranno così, i suoi due mondi finalmente combaceranno. Il romanzo parla di un enorme divario tra l'ideale e la realtà. Parla della possibilità di un cambiamento attraverso l'esperienza fatta di relazioni. Parla di un grande e profondo bisogno di essere visti e compresi pienamente, del bisogno di un modello da seguire, di una traccia da lasciare, del bisogno nascosto di amare. Prima di tutto se stessi. Il romanzo è dedicato a tutte quelle persone che soffrono silenziosamente e che difficilmente riescono a chiedere aiuto. Forse, perché la fiducia in un contatto autentico, è andata perduta. Inconsapevoli che, ciò che resta, è la delusione che continua imperterrita a sussurrare. Il romanzo è un invito a contattare e riattivare quella luce di speranza e di entusiasmo che esiste in ognuno di noi e che, per un motivo o per l'altro, è momentaneamente, dispersa. È un modo intimo per comunicare un disagio emotivo e relazionale che si può affrontare e recuperare.