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L'esperienza dell'autore nelle varie stazioni che hanno scandito il suo pellegrinaggio dimostra che nella vita "si è più beati nel dare che nel ricevere" e che i "poveri sono la carne di Cristo". Ecco che allora la povertà non è legittimazione della miseria e dello squallore, quasi fosse rifiuto palese dello sviluppo o archetipo delle differenze. L'esperienza di Giandonato ci dice ben altro: essa è davvero il riconoscimento dell'alterità come valore, nella condivisione, a fianco dei poveri.Ho molto apprezzato i frequenti riferimenti che Giandonato ha fatto nel suo racconto esperienziale ai testimoni del nostro tempo, come Rosario Livatino, Pier Giorgio Frassati, Chiara Luce Badano, Santa Scorese, Matteo Farina. tutti santi, per così dire, della porta accanto, che hanno consegnato all'autore almeno tre verità: l'amore per l'Eucarestia, la preghiera del Santo Rosario e il servizio per i più poveri. Dalla prefazione di Papa Francesco