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Giurista, matematico, storico, teologo, Leibniz è una delle menti universali più affascinanti di ogni epoca oltre che uno dei filosofi di riferimento per la modernità. Rappresenta l'alba della consapevolezza del mondo attuale, giacché seppe sintetizzare l'impossibile, ovvero Platone con Democrito, Aristotele con Descartes, la scolastica con i moderni, la teologia e la morale con la ragione. Cercò di « intellettualizzare l'universo », ma non meccanicizzarlo come facevano i filosofi-scienziati del XVII secolo, creando un sistema di pensiero che avesse una precisa corrispondenza fra logica e ontologia. Pretese sempre di risalire alle verità ultime e ai fondamenti logico-filosofici che stavano alla base del mondo reale, introducendo concetti assolutamente nuovi. La sua fu una filosofia che partiva dal lontano passato per arrivare al futuro, cioè a oggi, e che ha anticipato una visione relativistica dell'universo che gli scienziati avrebbero sviluppato solo nel Novecento.