Agli inizi del Seicento, nella foresta di Pendle, abitavano le famiglie di Elizabeth Southerns e di Anne Whittle. In quell'angolo selvaggio del Lancashire,... > Lire la suite
Agli inizi del Seicento, nella foresta di Pendle, abitavano le famiglie di Elizabeth Southerns e di Anne Whittle. In quell'angolo selvaggio del Lancashire, famoso per i furti e le violenze, le due matriarche si erano guadagnate negli anni la sinistra reputazione di essere delle potenti streghe. Sempre in competizione tra loro, anziane e relegate ai margini della società, vivevano grazie a quanto ricavato dalle pratiche magiche, dall'accattonaggio e dall'estorsione. Lì erano rimaste al sicuro per molti anni, intente a praticare la stregoneria e a tramandare le arti oscure alla loro stirpe. Ma quando ascese al trono d'Inghilterra Giacomo I e furono emanate leggi e sgominate congiure, i giudici che erano in cerca di vittime per ottenere il consenso del re cominciarono a indagare. Tra dichiarazioni, confessioni e processi, le streghe della foresta di Pendle divennero protagoniste, tra la primavera e l'estate del 1612, di una delle pagine più cruente della storia inglese: questo saggio si propone di riportarla alla luce, cercando di comprenderne le implicazioni ideologiche, politiche e religiose.