Eduard von Keyserling (1855-1918) è considerato uno dei maestri del primo Novecento tedesco. Discendente di una famiglia aristocratica, trascorse la giovinezza nel dorato e claustrofobico isolamento della sua nativa Curlandia - l'antica regione baltica dei cavalieri teutonici, oggi in Lettonia - per poi lambire per un breve periodo la bohème di Monaco insieme al drammaturgo Franz Wedekind. La sua esistenza fu presto segnata dalla malattia, una tabe dorsale che lo portò alla paralisi e alla cecità.
Amato da Mann e Walser, paragonato a Turgenev e Fontane, è autore di una vasta opera narrativa, spesso ambientata nei castelli della sua infanzia, che racconta con grande finezza psicologica le segrete pulsioni di una società apparentemente immobile. Nell'angolo di quiete - definito dalla « Frankfurter Allgemeine Zeitung » « una novella epocale, capace di racchiudere nel giro di poche pagine la vita intima di una famiglia, il ritratto di una società, il caos dell'adolescenza e l'irrompere della guerra » - venne pubblicato nel 1918 ed è qui presentato nella sua prima traduzione italiana.