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Tra la crisi di fine secolo e la Prima guerra mondiale il cinema diventa anche in Italia un'esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la scuola italiana prova a rinnovarsi, e la riflessione pedagogica vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l'intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell'educazione in Italia. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell'azione educativa alimenta un confronto febbrile, animato da ministri giolittiani, massoni, sacerdoti progressisti, liberali conservatori, radicali repubblicani, gesuiti, socialisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui si propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta costruendo la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del medium con la ricerca delle sue specificità espressive.