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Il volume prende le mosse dalla « vita degli edifici », valutati comeopere dell'uomo inscritte nella lunga durata temporale, e dunquetestimoni di vicende plurime: fondazioni, usi, abbandoni, trasformazioni, distruzioni, ricostruzioni. All'interno di tale casistica, l'autore ha circoscritto il campo d'indagine a interventi di ricostruzione esemplari, segnali di un felice rapporto fra antico e nuovo. Si tratta di architetture storiche gravemente danneggiate nel corsodella Seconda guerra mondiale - l'Alte Pinakothek, il Palazzo Abatellis, il Neues Museum -, sulle quali sono intervenuti noti architetti contemporanei (rispettivamente Hans Döllgast, Carlo Scarpae David Chipperfield) per restituire funzionalità e immagine allerovine. La destinazione museale comune alle tre opere non è indifferente alla tematica antico/nuovo, soprattutto se riguardata attraverso il fattore del tempo, che mette in confronto dialettico l'architettura e gli oggetti esposti. Il museo nasce infatti come eterotopiaspazio-temporale, luogo basato sulla raccolta e sull'avvicinamentospaziale di artefatti di tempi molteplici. Il senso critico di questaanalisi comparata è chiaramente espresso da Massimo Carmassinell'introduzione: « riteniamo che l'aggiornamento delle norme sulrestauro debba derivare dall'analisi e dallo studio di un grandenumero di esempi contemporanei, la cui prassi di intervento progettuale sembra privilegiare la spettacolarità del nuovo piuttosto che la conservazione del patrimonio ». Gli interventi selezionati risultano infatti paradigmatici perché, invece di cercare di risolvere il manufatto architettonico mutiloin un'entità pacificata da un intervento conclusivo, volto al ristabilimento di una presunta facies originaria, agiscono su edifici « morti » restituendo loro una nuova vitalità. Tale vitalità è il risultato della tensione generata da calcolati scarti linguistici, formalie materici: equilibrate dissonanze che restituiscono un'immaginedella fabbrica architettonica quale opera aperta, testualità affattopreclusa a diverse ri-letture e ri-scritture.