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In occasione del centenario della nascita di Marguerite Duras, Del Vecchio Editore pubblica, tanto in digitale quanto in cartaceo, "La ragazza del cinema", che raccoglie due racconti brevi con struttura cinematografica, "Agatha" e "Il camion" da cui Duras girò due originali lungometraggi. "La minaccia della luce" è il titolo italiano scelto per questa lunga intervista (che completa idealmente la lettura de "La ragazza del cinema") rilasciata da Marguerite Duras alla storica amica e giornalista Michelle Porte dopo la proiezione privata de "Il camion": in una stanza chiusa una scrittrice (Marguerite Duras) legge a un attore (Gerard Depardieu) la sceneggiatura del suo prossimo film, una storia di "amor fou", che è quella di una donna "morta d'amore" che, in autostop su un camion, parla incessantemente al conducente che non la ascolta. Neanche una volta vediamo la donna nel camion. Solo a volte il camion compare e delle voci fuori campo suggeriscono che la donna sta parlando con il camionista. Nella "stanza della lettura" le tende sono tirate perché non entri la luce dall'esterno: la lettura deve, appunto, essere protetta dalla minaccia della luce del giorno. Nell'intervista, Michelle Porte incalza a tutto campo Marguerite Duras sulla vita, letteratura, la passione, la politica, il fare cinema. Dal teatro ai romanzi, dai romanzi al cinema, Marguerite Duras scrive la storia della relazione di un autore con la sua opera e specialmente quella della distruzione e dell'adeguamento di una forma determinata a un tema. Ritroviamo infatti, in questa intervista, uno dei nodi principali dell'opera di Marguerite Duras, quello della follia che salva: la folle liberata da ogni problema di forma può infine creare, e la creazione liberata così da tutte le limitazioni che la forma le impone è direttamente percepibile dal pubblico.