Ex medico di corte, il vegliardo Ole Hvide, per tutti Sua Eccellenza, si è ora ritirato nella sua casa padronale, vicino al palazzo reale di Copenaghen,... > Lire la suite
Ex medico di corte, il vegliardo Ole Hvide, per tutti Sua Eccellenza, si è ora ritirato nella sua casa padronale, vicino al palazzo reale di Copenaghen, mausoleo di un mondo nobil-borghese destinato a tramontare insieme al XIX secolo. Come a esorcizzare la disfatta, negli ampi salotti dai blasoni ingialliti si succedono i pranzi e i ricevimenti e i fiumi di chiacchiere frivole, dai viaggi in Europa della Marescialla alla spilla di brillanti dello zar Nicola I che sfoggia Sua Grazia, la moglie di Ole, bellissima in gioventù e ora spettrale e malinconica matrona persa tra i rimpianti di vecchi amori alla corte di Weimar. Unica voce fuori dal coro, dall'alto del disincanto maturato nella sua lunga vita, Ole Hvide si erge a coscienza lucida e amara della fine. Mentre lotta con la sua vista indebolita per scrivere poesie che nessuno più pubblica, i pazienti smettono di chiamarlo e perfino i parenti gli nascondono la malattia dell'adorata nipotina Emmely finché la giovane non si trova sul letto di morte. All'ombra delle continue spese, il suo patrimonio si va sgretolando insieme a un intero ordine sociale di cui è emblema il Commendator Glud, avido affarista e usuraio divorato dalla deformità che lo paralizza. Ma lo spettacolo deve continuare, e in questa tragicommedia della decadenza in cui Herman Bang traspone la propria storia famigliare, per salvare almeno la dignità, a Sua Eccellenza non resta che l'ironia salace del più cinico Oscar Wilde, verso se stesso, la propria epoca, e ogni umana illusione, perché tutto è vano, "la terra un giorno si raffredderà, anche l'uomo".