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"Avrei voluto scriverlo io." Così Stieg Larsson ha accolto questo libro, che non è un romanzo ma un'inquietante storia vera: quella personale di un serial killer e insieme della Svezia contemporanea. Per un anno, nel 1991, John Ausonius, armato di un fucile a mirino laser, semina il panico a Stoccolma con attentati a cittadini di origine straniera, impegnando polizia e servizi segreti in una lotta contro il tempo nella più vasta caccia all'uomo dall'omicidio del premier Olof Palme. In un monumentale racconto-reportage che segue in presa diretta l'indagine dalla prospettiva dei protagonisti, Gellert Tamas ricostruisce un caso emblematico della deriva xenofoba nell'odierna società multiculturale così come il terreno fertile che lo ha prodotto: la grande crisi economica che ha cambiato volto al paese, l'ascesa lampo dell'estrema destra e dei movimenti neonazisti, la discriminazione razziale e l'escalation di violenza tollerate dalle autorità. E rielaborando la mole di fonti, a partire da interviste esclusive, dà corpo, voce e anima a un personaggio straordinario, da studente modello a barbone, da yuppie rampante a rapinatore e assassino seriale. Un uomo solo, vittima e carnefice, incompreso e fanatico, goffo eppure pieno di risorse, che il caso, la malattia e il clima politico trasformano in un Forrest Gump del male.