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Da dove nasce l'interesse per il Volto Santo e per i ritratti di Cristo lungo la storia della Chiesa? Perché fu necessario persino un Concilio a Nicea nel 787 per dirimere se fosse lecito o no venerare tali immagini? Ciò che è veramente in gioco, anche oggi, è il realismo della Incarnazione e il significatodi questo mistero per l'umano. Infatti, il rapporto che Dio ha voluto con l'uomo non è affidato alla nostra fantasia religiosa. Egli si è veramente « fatto carne » (Gv 1, 14). Dio non si è genericamente unito all'umanità. Il Mistero è diventato uno fra noi. Ma perché cerchiamo il suo volto? Perché non smettiamo di cercarlo dopo averlo trovato? Quale attrattiva suscitano sul cuore dell'uomo i suoi tratti inconfondibili? A questa domanda risponde in modo suggestivo Karol Wojtyla nella sua poesia sulla Veronica: « nacque il tuo nome da ciò che fissavi ». In questa espressione è custodito il mistero di un incontro dal quale nasce il nostro nome. Nella sacra Scrittura il nome indica la realtà propria della persona, il suo carattere irripetibile. Fissare quel volto è trovare il proprio nome, è ritrovare se stessi dall'Introduzione di padre Paolo Martinelli, OFM Cap].