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Il 21 maggio del 2012, per la prima volta un rappresentante del Movimento 5 Stelle diventa sindaco di una città italiana. Parma, città segnata da scandali che avevano lasciato un segno profondo e una grossa crisi sia economica sia di identità, volta pagina e diventa un piccolo laboratorio di un nuovo modo di fare politica. A ottenere questo risultato storico è Federico Pizzarotti, personaggio nuovo alla politica, consulente finanziario, che al ballottaggio vince con uno schiacciante 60% dei consensi. Sul suo tavolo una serie di problemi aperti: il dissesto delle casse comunali, una credibilità da riconquistare, la battaglia contro il nuovo inceneritore. Su di lui sono puntati gli occhi di tutti: Grillo lo esalta, i media lo accusano di qualunquismo e di incompetenza, nelle sue (rare) apparizioni televisive viene spesso messo alle corde da politici più esperti e avvezzi al mondo della comunicazione. Lui, però, non si fa intimorire. Oggi, dopo un anno e mezzo dall'inizio del suo mandato, Pizzarotti racconta la sua esperienza e traccia una prima analisi su cosa vuol dire confrontarsi con il potere, con l'amministrazione pubblica e con la gestione di una città. Il libro racconta cosa vuol dire per un "ragazzo" del Movimento arrivare davvero alle stanze del potere.