Le violenze psicologiche, di qualsiasi forma e grado, sono sempre generate all'interno di un contesto relazionale ristretto. L'attore della violenza psicologica... > Lire la suite
Le violenze psicologiche, di qualsiasi forma e grado, sono sempre generate all'interno di un contesto relazionale ristretto. L'attore della violenza psicologica è di fatto motivato a mettere in atto comportamenti aggressivi per difendere il proprio ambiente che ritiene minacciato dalla vittima. L'obbiettivo di questi comportamenti è sempre volto all'esclusione o all'annientamento del bersaglio della violenza. Questi comportamenti avvengono soprattutto laddove carnefice e vittima condividono uno stesso spazio fisico, che sia la famiglia o il luogo di lavoro. È importante sottolineare che le vittime di queste violenze psicologiche possono a loro volta diventare i carnefici e viceversa. La condizione ambientale unita al particolare momento storico e alla disposizione del soggetto determinano la possibilità di diventare bersaglio o attore di comportamenti violenti. Dal punto di vista clinico va anche sottolineato che spesso vittima e carnefice si incontrano non a caso, l'uno fornisce all'altro la possibilità di agire o di subire quei comportamenti violenti. Alcune di questi comportamenti assumono la forma di un vero e proprio reato, soprattutto, a causa dei danni che possono provocare. L'annientamento dell'altro cui mira una violenza psicologica non di rado porta la vittima a commettere gesti auto-lesionistici gravi. In questo libro vengono chiariti gli aspetti diagnostici e quelli giuridici del Mobbing. Vengono inoltre descritti i criteri per il ricnoscimento e la prevenzione delle violenze psiccologiche nei luoghi di lavoro.