« Ti ricordi, nonna, che mi dicevi che l'uomo che avrebbe dormito con me la notte mi avrebbe portato il riso tra le gambe? Sappi, nonna Tabita, che non... > Lire la suite
« Ti ricordi, nonna, che mi dicevi che l'uomo che avrebbe dormito con me la notte mi avrebbe portato il riso tra le gambe? Sappi, nonna Tabita, che non tutti gli uomini ci riescono. Non quello che mi hanno dato qui. Nessuno mi ha detto il suo nome; ho sentito che le donne della tenda lo chiamavano Er. Non mi ha regalato neppure un sorriso, e io qui sto sempre zitta, nonna, come un'agnellina. Nessuno parla con me ». Tamàr è ancora bambina quando Giuda la sottrae alla sua tribù per darla in sposa a Er, il suo primogenito. Ma questa unione non sarà benedetta dal cielo e Tamàr non troverà pace tra gli uomini e le donne della nuova tribù. Ambizioni, gelosie, segreti impronunciabili ed efferati delitti accompagnano i giorni di Tamàr tra questa gente tormentata, fino all'epilogo, in cui la scaltrezza e la passione di giovane donna aiuteranno Tamàr a far sgorgare una nuova sorgente di acqua limpida dal destino che, ad ascoltare la saggia nonna Tabita, come un cane segue le nostre ombre. Shlomit Avramson, nata a Gerusalemme nel 1955, ci racconta in questa sua opera prima la storia biblica di Tamàr. Con descrizioni cristalline, stile incalzante, invenzioni sorprendenti conduce il lettore dentro le tende della tribù di Giuda, tra i pascoli e il deserto, nei cuori dei personaggi biblici e soprattutto nel cuore di Tamàr, eroina sensibile e coraggiosa, determinata ad affermare se stessa e i propri desideri.