Venerdì 13 novembre 1903, davanti a un palazzo di Park Avenue, un uomo in bombetta spara a un vecchio signore che sta rientrando in casa, uccidendolo... > Lire la suite
Venerdì 13 novembre 1903, davanti a un palazzo di Park Avenue, un uomo in bombetta spara a un vecchio signore che sta rientrando in casa, uccidendolo sul colpo. La vittima è Andrew Haswell Green, l'urbanista che nella seconda metà dell'Ottocento ha cambiato il volto di New York, creando preziosi spazi pubblici come il polmone verde di Central Park, il Metropolitan Museum e il Museo di Storia Naturale, la grande biblioteca pubblica, lo Zoo del Bronx. Nelle pagine di questo elegante e avvincente romanzo storico, Jonathan Lee ne tratteggia la figura di uomo austero e idealista, tenace e riservato, costretto a vivere in maniera clandestina la propria omosessualità, profondamente solo; e ripercorre lo strano caso del suo assassinio, che vide coinvolta una delle prime milionarie nere della città. Il ritratto di un « maschio bianco » meno convenzionale di quanto ci si aspetti, uno strano giallo da risolvere, una dichiarazione d'amore per New York, un'attualissima riflessione sull'importanza della progettazione democratica delle città: Il grande errore ha una ricchezza e un'ambizione che confermano il talento del suo autore, elogiato unanimemente dalla critica su entrambe le sponde dell'Atlantico.