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« Sono stato adescato cammin facendo da molte e varie tentazioni e attratto da più ariosi e meno calpestati paesaggi. Ho fornicato con la storia alimentare, con i manuali di cucina, con l'economia agraria, con le culture dei campi, della strada e della fame, ho visitato il paese di cuccagna e quello di carnevale. Ho frequentato per un certo tempo santi padri e teologi, sono andato con predicatori, esorcisti, medici, anatomisti, naturalisti, speziali, "minerari" e "pratici investigatori", ciarlatani, spacciatori di segreti, vagabondi e zerganti, buffoni e cantimbanchi e simil genìa. »Con queste parole Piero Camporesi presenta gli essais raccolti nel Governo del corpo: brevi saggi in cui, lasciandosi guidare dai sensi e dalla corporalità, Camporesi esplora e analizza alla luce di testi del passato le idiosincrasie del presente su salute, alimentazione, bellezza, igiene, sesso. In un procedere rabdomantico e curioso attraverso ricettari, pamphlet, almanacchi, fogli volanti, libri morali, ci troviamo in queste pagine a confrontarci con l'inquinamento dell'aria e l'ossessione per la pulizia, la liberalizzazione sessuale e il fanatismo dietetico, la scomparsa del concetto di inferno e la crisi degli ospedali, la demonizzazione del tabacco e le sofisticazioni alimentari, in un ritratto spietato del rapido mutamento di tendenze, gusti e pregiudizi nel contemporaneo. Il Saggiatore prosegue la ripubblicazione del corpus delle opere di Piero Camporesi con Il governo del corpo, un'antologia dei « saggi in miniatura » usciti sul Corriere della Sera fra il 1985 e il 1990. In queste pagine Camporesi riesce a raggiungere una sintesi perfetta, utilizzando la cultura come una lente per osservare la società: un filtro programmaticamente inattuale, all'interno del quale unire in un'immagine nitida quello che altrove appare sconnesso.