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Alla fine della Seconda guerra mondiale l'Europa, e con essa la civiltà occidentale, apparivano distrutte; ogni continuità con il passato era svanita. Eppure in poco tempo fu possibile attuare un'opera di ricostruzione con la quale la crescita economica e sociale si sarebbe protratta per circa trent'anni. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l'intervento statunitense con il Piano Marshall, che - come un analogo intervento dell'Urss nella parte orientale - al di là dei suoi grandi meriti ebbe anche l'effetto di consolidare la divisione dell'Europa in due blocchi, cui sarebbe seguito l'avvento della Guerra Fredda, mentre la "questione tedesca" rimase un elemento critico di instabilità. Solo la dissoluzione dell'Urss avrebbe posto fine a questo periodo, che oggi alcuni storici definiscono più un lungo epilogo della Guerra mondiale che una nuova era per il Vecchio Continente.