Il corpo, nella sua insopprimibile materialità e, al contempo, profonda valenza simbolica, costituisce il luogo dove appaiono maggiormente evidenti le... > Lire la suite
Il corpo, nella sua insopprimibile materialità e, al contempo, profonda valenza simbolica, costituisce il luogo dove appaiono maggiormente evidenti le ferite della violenza della Storia inferte dal tempo presente. Il corpo senza vita trasportato dalle onde durante l'ennesimo naufragio mediterraneo. Il corpo assediato, tenuto a distanza e respinto attraverso le frontiere europee. Il corpo esotico venduto e acquistato nei circuiti del sesso commerciale nelle strade delle nostre città. Il corpo temuto e, dunque, denigrato e vilipeso, perché assurto a simbolo di un'alterità inconciliabile con l'Occidente. E, ancora, il corpo sottomesso, subalterno, oltraggiato. Il corpo silente, tacitato, di chi si è trovato a misurarsi con la dimensione dell'orrore e dell'indicibile e che appare oramai denudato, oltre che dei diritti, di ogni valenza umana. Corpi apparentemente relegati negli interstizi più oscuri della nostra modernità che interpellano e inducono a guardare alle matrici storiche, politiche e sociali della sofferenza di cui sono emblema. Ma, allo stesso tempo, corpi che recano incise nella carne memorie scomode che scardinano orizzonti morali e culturali che pensavamo acquisiti. Partendo dall'esperienza di ricerca nel campo delle migrazioni maturata dall'Autrice nel corso degli ultimi quindici anni, il volume propone un affresco di largo respiro sui processi di costruzione dell'alterità nella società contemporanea attraverso una prospettiva che coniuga l'analisi dei fenomeni e delle storie - a partire da alcuni casi-studio - con la riflessione teorica a carattere sociale.