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Quella che si propone è una lettura ex novo dell'avventura editoriale romana degli anni 1539-1555, condotta sulla base di nuovi documenti d'archivio e di biblioteca, rinvenuti in Italia (Firenze, Roma, Milano, Parma e Venezia) e all'estero (Città del Vaticano, Londra e Parigi), e sottoposti ad una analisi, che prima ancora che storiografica, è stata filologica, paleografica e archivistica. Ne emerge il profilo di colui che fu l'ideatore e il promotore dell'intero progetto, che nacque e morì con lui: Marcello Cervini, attorno al quale riaffiorano i profili dei collaboratori scientifici e tecnici, e dei tipografi, come anche di coloro cui egli guardò come ai suoi precursori, sia a Verona che a Roma. Stilato il catalogo ragionato di tutte le edizioni cerviniane (suddivise tra realizzate, postume, mancate e patrocinate), conclude lo studio la ricostruzione dell'edizione a stampa di due opere di Teodoreto di Cirro, apparsa a Roma nel 1547 al termine di un iter particolarmente difficile e complesso.