Avevo due figli che amavano il sapere e la conoscenza. E poi sono andati a scuola. In pochi mesi hanno preso ad odiare il tempio della sapienza e i riti... > Lire la suite
Avevo due figli che amavano il sapere e la conoscenza. E poi sono andati a scuola. In pochi mesi hanno preso ad odiare il tempio della sapienza e i riti della sofi a. Ed io impotente, e per ragioni assurde lontano, assistevo inerme al disgregarsi di un'educazione offerta loro per amore e con amore.. Avevo promesso che avrei scritto una rifl essione contro la scuola che gli aveva tolto la gioia dell'apprendere libero e signifi cativo. E voi: genitori, educatori e maestri del sapere, siete proprio sicuri della vostra azione pedagogica intrisa di saccente sicurezza?In queste riflessioni scritte quasi di getto, pensate a lungo e vergate senza nemmeno rileggere, ecco lo sfogo, le speranze e le utopie di chi per 25 anni ha rovinato o ha formato in modo diverso (dipende dai punti di vista) tanti ragazzi. I loro volti sono impressi nel mio cuore e hanno dato la speranza di continuare. In modo semplice e lineare, senza tanti pedagogismi, la proposta per una scuola anti scuola, per uno studio anti studio ma non certo antipatico. Oggi tutti siamo sapienti, saggi, tecnici e dimentichiamo che l'unica verità si trova scolpita dallo Scultore nel cuore di ognuno. Batte ritmico e prepotente per sovrastare il frastuono del consumismo che corrode la vera bellezza dello spirito e per ricordarci che la risposta c'è.Provate a leggere queste righe silenziose che anche voi avrete pensato e abbiate il coraggio di sperimentarle: a scuola, a casa, nelle azioni quotidiane.Distruggiamo con un gesto ciò che faticosamente si è creato solo per l'apparenza dell'esistere quotidiano. Il pensiero è un rivolo che, se alimentato, può trasformarsi in un fi ume in piena. eppure era solo un rivolo.