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Nel cuore del Boccaccio vi erano solo scienza e filosofia. Non c'era posto per la religione, né per la teologia: a quei tempi, la filosofia bruciava la religione, e il Boccaccio scelse la prima. Nel suo cuore albergavano i poeti e i filosofi latini e greci. Pertanto, il suo mondo doveva essere pieno d'astrazioni e di formule, di pensieri e di filosofia, di retroscena difficili e di avanzate facili. Il tutto nascosto da una tecnica narrativa chiamata "periodo", unica nel suo genere.