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Morendo nell'aprile 1942, alla vigilia dei terribili bombardamenti alleati che avrebbero cambiato faccia alla sua città, Gaetano Canelles lasciava una curiosa eredità agli amici e, in verità, a tutta la gente di Cagliari. Una miriade di composizioni in versi che, mai finite nella forma del libro tipografico destinato alla libreria, durante la sua vita avevano circolato, stampate in fogli volanti (quasi clandestini) o dattiloscritte o copiate a mano, e ancora meglio affidate alla memoria dei singoli utenti, dunque anche (forse) modificate, come è quasi legge, nel passaggio di citazione in citazione, da re-citazione in re-citazione.