Non è un dramma storico, né fideistico. Non è un testo religioso per bigotti; piuttosto è una "contaminatio", una mescolanza ibrida e irreverente... > Lire la suite
Non è un dramma storico, né fideistico. Non è un testo religioso per bigotti; piuttosto è una "contaminatio", una mescolanza ibrida e irreverente di reminiscenze letterarie, storiche, teologiche, agiografiche, rielaborate e reinventate. Personaggi e avvenimenti storici, specie di epoca imperiale romana, sono presentati in modo arbitrario, talvolta tradendone la veridicità al punto da creare perplessità ed imbarazzo nel lettore dotto o bigotto. Il dramma raccontato si snoda in cinque atti; inizia con un "prologo" e si conclude con un "epilogo" (che fungono da cornice al racconto delle vicende esistenziali dei martiri Floro e Lauro), dove i protagonisti sono alcuni giovani dei nostri tempi, che discutono sul senso della fede e sul significato del culto dei santi.