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Cosa accadrebbe se immaginassimo una società realmente inclusiva? Se invece di investire in "adattamenti" posticci per chi non rientra in uno standard imposto, creassimo invece una realtà più rispettosa di tutti i corpi e dei loro bisogni?Rebekah Taussig risponde a queste domande e sposta del tutto il nostro punto di vista. Attraverso il racconto della sua vita, l'autrice ci dimostra la pervasività dell'approccio abilista e l'impatto che questo ha sulle persone, con o senza disabilità. Ci ricorda che ciò che abbiamo in comune è un corpo, un corpo che non è (sempre e per sempre) quello immaginario e ideale che ci viene richiesto: ecco perché questo libro ci riguarda tutte. Taussig, con uno stile confidenziale e spesso ironico, alterna riflessioni profonde ad aneddoti personali, affrontando temi concreti: dalla rappresentazione della disabilità nei media, nei libri e nei film al mondo del lavoro, dalla sessualità alle complicazioni della gentilezza forzata, dagli stereotipi al concetto di indipendenza. L'autrice inoltre pone in relazione femminismo e disabilità, valorizzando un'ottica intersezionale, indispensabile per reimmaginare ciò che ci circonda.