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L'opera ricostruisce i nove secoli della storia di Empoli: da piccolo castello fondato dai conti Guidi nel 1119, a vivace luogo di scambio e di mercato sulla via fluviale e terrestre tra Firenze e Pisa, sino alla moderna città manifatturiera dell'età contemporanea. Una lunga storia, di cui un nutrito gruppo di studiosi approfondisce le diverse fasi e le molteplici componenti: la demografia e l'economia, la società e le istituzioni politiche e amministrative, la chiesa locale e la vita religiosa, fino alle realizzazioni artistiche e al background culturale, senza trascurare ovviamente quella che i francesi chiamano l'histoire événementielle. Empoli ha conosciuto un percorso anomalo rispetto alle altre realtà toscane. Per la maggior parte di loro l'apogeo dello sviluppo demografico ed economico si situò all'inizio del Trecento: solo nella seconda metà dell'Ottocento, a quasi sei secoli di distanza, recuperarono la popolazione di allora e cominciarono a conoscere un nuovo sviluppo. La storia di Empoli si caratterizza invece per un andamento tutto sommato lineare: prima, fra XIII e XVI secolo, un microcosmo in movimento; poi una crescita vieppiù accelerata che porta allo sviluppo industriale otto-novecentesco. Empoli assume allora il ruolo di 'capitale' del Valdarno inferiore e diventa a tutti gli effetti una città: per le dimensioni demografiche, per il dinamismo dell'economia, per la struttura sociale complessa e in continuo movimento.