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Con tono ironico l'autore presenta la vita degli uomini come una commedia: tutti, infatti, sembriamo indossare una maschera e ci comportiamo nei modi più consoni per la società che ci circonda. La follia -sempre stata descritta dai saggi come un'infermità mentale, come una perdita della ragione- in questo discorso la stessa si oppone, cercando di far capire come tutti in realtà siamo pazzi e come il modo migliore per vivere sia certamente quello di non prendersi troppo sul serio: "Tutta la vita umana non è altro se non un gioco della follia". Parlando in prima persona, la Follia si presenta davanti ad una moltitudine di individui che al suo arrivo improvvisamente cambiano espressione e diventano più allegre e spensierate. Essa tesse l'elogio di se stessa "chi infatti potrebbe meglio parlar di me che io stessa?"; parla schiettamente e sinceramente, perché non ha nulla da nascondere affermando di essere con tutti noi fin dalla nascita.