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"Guardare alle primavere arabe in chiave controrivoluzionaria significa generare nel lettore il dubbio che, in realtà, le cose procedano diversamente da come le racconta la stampa mainstream. Vuol dire soprattutto raccontare perché, ancora oggi, in Egitto e Bahrein, passando per lo Yemen, migliaia di persone continuano a rischiare la propria vita a mani nude in nome della libertà, mentre con il tacito consenso occidentale il nuovo "poliziotto" del Golfo si prepara a reprimere tutti i movimenti di dissenso interni ai singoli paesi che ne fanno parte."