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Stiamo assistendo, in questi anni, a una progressiva accelerazione delle insorgenze sociali: dalle piazze maghrebine agli indignados fino a Occupy Wall Street, l'opposizione al vigente ordine economico e politico si è diffusa a macchia d'olio. Eppure le logiche che hanno regolato il mondo negli ultimi trent'anni non sono state neanche scalfite, e l'antagonismo è rimasto confinato nella dimensione sterile della pura testimonianza, politicamente inerte. Perché? Secondo Pellizzetti è il conflitto il vero motore del cambiamento, la linfa vitale utile ai movimenti per riconquistare posizioni di forza. Per mirare al cuore di tenebra del potere del terzo millennio, indignarsi non basta più: occorre occupare democraticamente il punto critico dove il potere collude con il denaro.