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In una baraccopoli di immigrati vicino a Foggia viene scoperta una fossa comune con cinque corpi sepolti parecchi anni prima, una testa in decomposizione (quella di un mafioso della Sacra Corona Unita, Gianni Palano) e il cadavere ancora caldo di Paula, una prostituta rumena, a cui il killer ha intagliato una stella sulla fronte accanto al foro di entrata del proiettile, quasi volesse lasciare una firma. Nelle ore successive, a Bari viene ucciso il candidato alla carica di governatore regionale Marcellino Danza, foggiano, erede di un impero politico insieme a sua sorella, la baronessa Danza. Teresa Buonamica, capo della Direzione Regionale Antimafia di Puglia, apre un'indagine nel tentativo di svelare il complicato rebus che lega tutti quei morti. Quando Mazzacani viene tirato in causa, non dirà tutto quello che sa, ovvero di aver riconosciuto nell'intaglio a stella la mano di chi ha messo fine alla Banda dei Santi, la formazione di banditi non affiliati alla Sacra Corona Unita di cui era a capo. Comincerà così, con il secondo Luigi Mascione sempre al fianco, la sua personale caccia all'uomo in cerca di vendetta. Come un cerchio del passato che si chiude, il terzo caso del bandito Mazzacani racconta gli intrighi politici, gli interessi economici e le strategie criminali che brillano nel sole del Tavoliere.