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« Queste pagine sono semplicemente ciò che è inevitabile dire, ciò che è impossibile tacere ». Il progresso di un male senza cura è l'ineludibile pretesto per un confronto doloroso, serrato, a volte rabbioso, con sé stesso e con Dio. In questa dialettica prende forma un documento di alto valore letterario e al tempo stesso un testo quasi religioso, duro e necessario, dove la scrittura, scarna ed essenziale, tenta di trovare una giustificazione al dolore, acquietandosi da ultimo in una rassegnazione che non ha nulla della sconfitta.« Penso che queste pagine rappresentino il massimo che una persona possa spremere dal suo fato. Qualcosa che va addirittura oltre la felicità e l'infelicità. Anche per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, le parole di Giovanni saranno un dono, un talismano, un'immagine indelebile di tutto ciò che in noi è umano, e dunque veramente necessario ». Dalla prefazione di Emanuele Trevi