Cos'hanno in comune l'Apollo e Dafne del Bernini, i film di Antonioni - ma anche di Fellini, Hitchcock e Scorsese -, le arie di Monteverdi e di Dvorák,... > Lire la suite
Cos'hanno in comune l'Apollo e Dafne del Bernini, i film di Antonioni - ma anche di Fellini, Hitchcock e Scorsese -, le arie di Monteverdi e di Dvorák, gli scritti di Baudelaire - ma anche di Marguerite Duras, Flaubert, Dante... - e la vita dell'attrice Vivien Leigh?Li lega, con raffinata inventiva, il percorso di riflessione e analisi cheRoberto Cavasola compie attorno al disturbo bipolare, con l'intentodi dimostrare la necessità di una clinica differenziale e l'esigenza direcuperare la categoria diagnostica della psicosi maniaco depressiva. Con il sussidio di una ricchissima letteratura - che ha il suo centroin Jacques Lacan, ma spazia tra Freud, Jacques-Alain Miller, SergeCottet, Colette Soler, Geneviève Morel e parecchi altri studiosi -, l'autore guida il lettore in un appassionante viaggio nella psicoanalisie nella psichiatria contemporanea. Nonostante la tecnicità delle tematiche affrontate, il testo può essereuna piacevole lettura anche per i non addetti ai lavori, poiché illustrale sue tesi con moltissimi casi clinici esemplari, si affida a un ampioventaglio di registri narrativi e - come dimostra il suo esame della« strana storia dell'Imipramina e di quella ancora più rocambolescadel Litio » - si incardina, con grande realismo pratico, in un argomentato atteggiamento critico nei confronti delle case farmaceutiche, accusate di aver esercitato delle pressioni « per cercare di far corrispondere ad ogni diagnosi l'uso di un farmaco ».