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Un gruppo di intellettuali fanatici guidati da Arthur, un cittadino statunitense che in passato ha fatto parte di alcune sette religiose ma che di recente ha voluto fondarne una tutta sua sulla base di una rivelazione che si è fatto fabbricare da uno studioso di antichi testi esoterici, impianta un centro di studio, un laboratorio segreto, di cui si nomina supervisore, all'interno del reparto di rianimazione di una struttura ospedaliera che a Tonfano, sulla costa versiliese, si presenta esteriormente come una tradizionale casa di cura convenzionata. Valendosi di una sofisticata tecnologia digitale finanziata con gli ingenti capitali che Arthur ha potuto raccogliere in patria con l'appoggio di potenti amici californiani, il laboratorio si propone di studiare le anime nel momento in cui, in seguito a uno shock, possano essere osservate in condizioni di relativo distacco dal corpo. Tutte le anime dei viventi sono, secondo la stravagante teoria elaborata dagli 'animisti' del Centro, ipo-anime (anime personali e di secondo grado) collegate in ampie costellazioni ad alcune iper-anime (privilegiate anime sovrapersonali) che operano dalla notte dei tempi secondo un piano prestabilito e misterioso. Ciò che al principio del racconto turba e preoccupa il gruppo dirigente dell'istituto è la circostanza che una delle schede digitali in cui sono stati archiviati i dati relativi alle singole iper-anime è andata misteriosamente smarrita: di qui l'importanza che agli occhi degli animisti riveste la figura dell'Io narrante, ricoverato nell'Istituto in seguito a un incidente stradale, quando viene accertato, in base alle sue emissioni elettromagnetiche, che la sua ipo-anima è affiliata proprio all'iper-anima di la cui scheda è stata smarrita. Nell'incidente il protagonista, oltre a riportare la frattura di un malleolo, ha smarrito completamente la memoria della propria identità anche se del passato è in grado di ricordare tutto ciò che non lo riguardi in prima persona. Ancora in stato confusionale, il marratore viene posto a confronto con un ologramma che gli pone una serie di strane domande e lo invita a raccontare delle storie, le prime che gli vengano in mente. Tuttavia l'insistenza paranoica con cui il grande supervisore tormenta fisicamente e psicologicamente i pazienti sequestrati nel reparto di rianimazione determina un drammatico collasso del narratore e, nel contempo, una serie di tensioni interne al gruppo degli animisti, alcuni dei quali non condividono i metodi spregiudicati del supervisore capo. Trasferito dal reparto di rianimazione in un altro blocco del nosocomio, il narratore riuscirà a ricostruire lo strano contesto in cui si trova irretito e dopo alcuni tentativi di fuga miseramente falliti riuscirà a recuperare almeno in parte, anche virtù di una serie di sedute di ipnositerpia, la memoria perduta. Anime potrebbe essere definito un thriller o, più precisamente, una conspiracy story, ma è soprattutto un racconto inquietante, la trascrizione di un'esperienza al confine fra realtà e sogno. Ma dietro la trama giallistica si profilano piccoli e grandi interrogativi che attraversano la nostra esistenza: domande irrisolte che investono l'esistenza dell'anima e la sua controversa relazione con il corpo, l'ambiguo confine fra vita e morte, l'incerta eziologia di esperienze come il déjà vu e l'attacco di panico, i diritti della ricerca scientifica, il fanatismo di sette religiose che in vario modo e grado pretenderebbero di prendersi carico dei nostri destini.