Tifare l'Inter è un viaggio sulle montagne russe: si sale sul tetto del mondo e l'anno dopo si sprofonda nel girone di Coppa Uefa. L'Inter è il pianto... > Lire la suite
Tifare l'Inter è un viaggio sulle montagne russe: si sale sul tetto del mondo e l'anno dopo si sprofonda nel girone di Coppa Uefa. L'Inter è il pianto disperato di Ronaldo il 5 maggio 2002 e i tituli conquistati uno dopo l'altro sino al triplete. Campagne acquisti mirabolanti e una processione mitica di flop. Ritratto di una tifoseria unica, che alla passione per il calcio mescola l'utopia di un mondo senza confini, dove non ci sono più stranieri ma soltanto talenti puri e semplici. Il decalogo dell'interista raccontato con i tweet dell'hashtag #amalaperché, la parola chiave con cui su Twitter gli interisti hanno manifestato la loro fede alla squadra dopo la sconfitta bruciante contro l'Udinese. In ogni capitolo i miti e i riti della religione interista. I nerazzurri come medicina contro il conformismo del bianco e nero. E poi l'interismo rivoluzionato dal comandante José Mourinho. Lo shock che ha spezzato la sindrome della sconfitta e l'antico richiamo della foresta: tornare a essere beneamati e perdenti. Una guida per affrontare le nuove sfide dell'insostenibile leggerezza dell'essere interisti. Ci perdoni Gianni Brera (sempre sia lodato), ma è di gran lunga meglio essere Beneodiati. Nicola Mirenzi, giornalista, è nato nel 1982. Lavora al settimanale Gli Altri, dove si occupa di politica, attualità e cultura. Come free lance ha fatto il corrispondente da Istanbul per varie testate italiane. Collabora con il quotidiano Europa e cura un blog per l'Huffington Post. Interista militante. Si sente ancora orfano di Mourinho.