Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio. Giunto alla quota si abbandonerà, in caduta libera, « fino a superare... > Lire la suite
Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio. Giunto alla quota si abbandonerà, in caduta libera, « fino a superare la velocità del suono; quindi: quella della musica », per quattro minuti; nel corso dei quali dovrà risolvere, alla cieca, un cubo di Rubik. Poi si aprirà il paracadute, e in altri sette minuti Cosimo sarà a terra. In ADA:39 le storie si incastrano e combinano tra loro (generando anche sottoincastri e sottocombinazioni) secondo più principi. Immediatamente riconoscibili sono lo schema della sestina lirica e, appunto, il cubo di Rubik. Ma di questo chi legge può anche infischiarsene: perché ADA:39 è un romanzo dall'affabulazione formidabile. Vanno e vengono, nelle storie, diversi personaggi illustri o familiari - il compositore Karlheinz Stockhausen, lo scultore Alberto Ghinzani, l'attore Toni Comello, il saltatore con l'asta Thierry Vigneron, la coppia in viaggio nella Grecia micenea -; tutti impegnati ad affrontare, fisicamente e metaforicamente, il Muro. Il cambiamento decisivo dell'esistenza. Il passaggio che ci porta a « comprendere dove abita la sciocchezza », come scrive Stefano Valenti nella postfazione, « e ritrovare il contatto col mondo ». Con una scrittura limpidissima e affettuosa Cosimo Lupo ci incanta e ci accompagna lungo tutta la narrazione come in un lungo, delizioso sogno, fino all'abbandono: « Nell'atto stesso di baciare e pensare tutto, tutto svanì, per diventare, per sempre, memoria ».